Marvel
IT presenta
#33
RIUNIONI DI FAMIGLIA
di Mickey
e Carlo Monni
Tribunale
Penale della Contea di New York.
Solo pochi
istanti fa, nel bel mezzo di Centre Street, due fazioni di manifestanti si
stavano combattendo aspramente. Da un lato attivisti dei Diritti Civili che
richiedevano giustizia per un giovane mutante ucciso, forse volontariamente,
forse accidentalmente, da un poliziotto. Dall’altro estremisti antimutanti
molto agguerriti.
Gli X-Men di
New York sono intervenuti per cercare di sedare lo scontro ma è a questo punto
che le cose si sono fatte complicate. Sono improvvisamente arrivati sulla scena
due mutanti provenienti da due distinti futuri alternativi: Jonathan Richards,
alias Hyperstorm, figlio di Franklin Richards e Rachel Summers e Trevor
Fitzroy, noto anche come Chronomancer, a sua volta pronipote illegittimo di Sebastian
Shaw. Il loro bersaglio due giovani mutanti: Rachel, per l’appunto, e Monet St.
Croix che ha appena appreso di essere…
-La nonna di
chi?!- lamenta Monet, rialzandosi a fatica.
-La madre di chi?!- grida Alfiere, scambiando un'occhiata di sgomento con la parente
ritrovata.[1]
-Avete
capito benissimo.- ribatte Fitzroy -E ora poniamo fine a questa riunione di
famiglia.-
Punta il suo
fucile futuristico contro Monet e si appresta a sparare.
Sebbene la donna abbia le carte in regole per uscire indenne da un nuovo
attacco, un istinto coglie Lucas Bishop. Si lancia verso di lei, l'abbraccia e
rotola via con lei, evitando la scarica.
Si ritrovano così, a terra, avvinghiati.
Nonna e nipote.
-Dentro di me l'ho sempre saputo.- le sussurra con un sorriso Lucas.
-Anch'io, ma non volevo crederci.- dice lei tra i denti, mentre si libera dalla
presa.-Mi fai sentire vecchia.-
Mentre si
rialzano, vedono il Cronomante intercettare un passante, ucciderlo, per poi
passare in un portale. La rabbia per l'omicidio a sangue freddo monta in loro.
Un secondo dopo, se ne apre un altro alle loro spalle, da cui fuoriesce Trevor
brandendo un'antica, affilata spada giapponese. Non possono saperlo, ma il suo
principale obiettivo è decapitare Alfiere prima che possa avere il tempo di
neutralizzare il colpo assorbendone l'energia cinetica.
Apparentemente,
non ha fatto i conti con Monet.
-Giù le mani
da Lucas!- gli intima, afferrandolo per un polso.
L'errore è fatale, perché Cronomante inizia subito ad assorbire la sua energia
vitale.
-Ci sei cascata!-
Furioso, Bishop ricarica il suo fucile e spara verso il braccio, tranciandolo
di netto, interrompendo così il micidiale flusso di energia.
-Aaaaargh!-
-Mi dispiace, mi hai costretto tu ad arrivare a tanto.-
Stringendo con
la mano superstite il moncherino, la cui ferita è stata cauterizzata dal calore,
Chronomancer si guarda intorno e scappa via. Afferra la prima donna che gli
capita a tiro. La nuova vittima fornisce l'energia per un nuovo portale, verso
cui Fitzroy si tuffa.
-Ora basta
morti!- sentenzia Alfiere.
Una sua mano guantata afferra a mezz'aria una caviglia di Chronomancer, il cui
corpo si trova per metà già dall'altro lato del vortice temporale.
La breccia nello spaziotempo si chiude e lascia alle sue spalle metà del corpo
di Trevor Fitzroy, tranciato dall'ombelico in giù.
-Oh, razzo..! - grida Lucas Bishop, lasciando
la presa sulla caviglia morta della sua nemesi.
C’è sangue tutt’intorno alla zona dove il troncone
è caduto e la scena macabra non manca di scatenare nuovamente il panico tra i
civili presenti, rinfocolando i disordini.
-Oh, no.- si
lascia sfuggire Alfiere.
Nella
distrazione della scena, Rachel Summers si è fatta sfuggire Jonathan Storm.
Come mai si è dileguato? Ha rinunciato a usarla come esca per la Fenice? Poco
importa, ci sono questioni più urgenti da affrontare.
-Ok, abbiamo
perso abbastanza tempo.-
Marvel Girl
è restia a manipolare le menti di persone inermi. Non in particolare per etica,
ma perché le avvertenze di Jean Grey risuonano nella sua mente. Fare un uso
sconsiderato dei propri talenti significa offrire il fianco al proprio lato
oscuro, aprire una breccia per un'eventuale Fenice Nera. Non può andare oltre
certi paletti; proprio oggi, farebbe il gioco del suo pseudo-figlio che brama
quel potere cosmico. In questo caso, può fare una sorta di eccezione. Un passo
in meno rispetto alla pura manipolazione mentale, essenzialmente per salvare
l'incolumità di numerosi innocenti.
Onde psioniche di tranquillità si diffondono per tutta Centre Street.
Una voglia improvvisa di rientrare a casa dai propri cari si insinua lentamente
nei cervelli di tutti i civili presenti.
Con discrezione, nel giro di pochi minuti le strade si svuotano, lasciando solo
un gruppo sparuto di X-Men e di forze dell'ordine.
-Non so che trucco abbiate usato, ma grazie per aver arginato i danni.- dice un
agente.
-Li stai ringraziando? Hai visto come se ne è andata via la gente? Questi ci
fanno il lavaggio del cervello!-
-Hanno tranciato in due quel tizio in costume...-
-Abbiamo almeno quattro morti!-
-Se non c'eravate voi a combattere non sarebbe successo niente...-
-Veramente
siamo stati contattati noi per sedare la rivolta...- ribatte Warren al manipolo
di poliziotti.
-Non giustificarti, Arcangelo. Mi occupo io di queste teste calde - interviene
Paul Bailey -Rinnovo i ringraziamenti per quello che avete fatto, non so chi è
stato a mettere la parola "fine" ma Jean avrebbe fatto lo stesso.-
-Dovere. Ragazzi, se serve rimango io a testimoniare con gli agenti e ad
occuparmi delle vittime del Cronomante, voi andate a riposarvi e a...
metabolizzare l'accaduto.- dispone Worthington.
-Hyperstorm è ancora latitante- ricorda Alfiere.
-Mi occupo io di lui - li rassicura Marvel Girl.
-Grazie, Rachel.- dice a nome di tutti un'esausta Paige Guthrie.
Un vicolo
dietro al Tribunale.
Tutto è
andato storto, pensa Hyperstorm. Se avesse ancora il suo pieno potere psionico
avrebbe potuto sconfiggere tutti i suoi avversari ed invece è costretto a
scappare come un volgare criminale, lui che comandava un impero interdimensionale.
“Dove credi di andare?”
La voce
femminile echeggia nella sua testa e poco dopo una giovane donna dai capelli
rossi che indossa un attillato costume ugualmente rosso cala dall’alto davanti
a lui:
-Vuoi
fermarmi, mamma?- gli si rivolge Jonathan Richards.
-Non sono tua
madre.- ribatte Marvel Girl -Non lo sarò mai: il mio Franklin Richards è morto
prima che potessimo concepirti.-
-Che
differenza fa? Nemmeno lo Scott Summers e la Jean Grey di questa linea
temporale sono i tuoi veri genitori, ma ciò non ti impedisce di chiamarli papà
e mamma, non è vero? Non siamo poi così diversi.-
-Siamo molto
diversi, Jonathan: io non sono una maniaca omicida come te.-
-Ma quando
eri una dei segugi di Achab, lo hai aiutato a scovare molti mutanti che poi
sono stati uccisi, non è vero? Nemmeno tu sei innocente, mamma.-
Rachel serra
le labbra e riflette per qualche istante, poi dice:
-Vattene. Non
sei un pericolo, sei un comune umano senza arte né parte ormai. Dirò agli altri
che non sono riuscita a trovarti e che sei schermato dagli scanner telepatici.
-Una mezza
verità. Chiudere la mia mente agli altri telepati è una delle prime cose che ho
imparato. Nessuno mi troverà.-
-Sarà meglio
per te. Ora corri.-
-Grazie.-
Hyperstorm
fugge e Rachel esce dal vicolo preparandosi a mentire ai suoi compagni. Perché
l’ha fatto? È forse diventata sentimentale col tempo? Non sa darsi una
risposta.
Un rifugio
segreto da qualche parte negli Stati Uniti.
La donna di
nome Raven Darkholme, meglio nota come Mystica, si avvicina alla ragazzina dai
capelli neri che è seduta ad un tavolino e osserva un libro.
-Hai finito
tutti i compiti, Gloria?- le chiede.
-Sì, mamma.-
risponde Gloria Brickman -Anche se non capisco perché visto che non vado più a
scuola da quando siamo scappate da New York.-[2]
-L’istruzione
è importante, tesoro.- ribatte Mystica -Ogni cosa nuova che impari un giorno
potrebbe tornarti utile ed io ti insegnerò tutto quello che so.-
-Perché?
Voglio dire: non sai nemmeno se io sia una mutante.-
-Questo lo
sapremo presto, ma non è importante. Ti voglio bene per quella che sei, Gloria,
non per quello che potresti essere.-
Da un’altra
parte Emma Frost termina il suo scan telepatico. Deve ammettere che Mystica la
sconcerta; in passato non ha esitato a sbarazzarsi di due suoi figli naturali[3] per non
avere impedimenti e poi si è presa cura di Rogue per anni ed ora di questa
ragazzina che ha adottato quando aveva assunto l’identità della moglie del
Senatore Miles Brickman.
Più la
conosce e più resta un enigma che dovrà impegnarsi a decifrare.
Worthington
Tower. Sala riunioni degli X-Men.
Il quartier
generale di Linea X ha un inatteso ospite d'onore, seppur non gradito ai più.
-... grazie
per essere intervenuti in nostra assenza- dice Nathaniel Richards, Signore di
Altroquando, a chiusura di un discorso di ringraziamento.
-Ma chi è esattamente?- bisbiglia Husk, a dir poco confusa.
-L'hai
sentito, a quanto pare gestisce questo reame extratemporale che…- prova a
risponderle Gambit, interrotto da una nuova domanda della ragazza.
-Sì, ok, ma ci si può fidare?-
-È il padre
di Reed Richards dei Fantastici Quattro- si intromette Arcangelo, nella
speranza di zittirli e arginare l'imbarazzo. In qualità di ex fidanzato di
Psylocke, imparentata a Capitan Bretagna e alla faccende di Altromondo, è
probabilmente il maggiore esperto di reami extratemporali di Linea X. Per quel
che vale.
-Ah, però..!-
-Io e Scott non siamo gli unici ad avere genitori fuori dall'ordinario - dice
Havok, cercando di non farsi sentire dall'estraneo.
-Posso chiederle perché non siete intervenuti un'ora fa? Viaggiate nel tempo,
accidenti!- chiede candidamente Paige Guthrie.
-È una domanda che mi viene posta ogni singolo giorno, dagli interlocutori più
disparati. Tutti avete una cosa in comune: non conoscete, non potete conoscere a sufficienza la
dinamica dei viaggi del tempo. Questo incontro è l'unico frangente in cui ci
era concesso vederci senza perturbare l'economia dei flussi temporali.-
-Tecnobubbole, insomma.-
-Ragazzi, il signor Richards non è solo qui per fare pubbliche relazioni.-
rompe il silenzio Alfiere -Ne abbiamo discusso mentre cercavamo invano
Hyperstorm e... io ho deciso di tornare a casa.-
-A “casa”? Intendi nel futuro?-
-Esatto,
Warren. Altroquando ha i mezzi per riportarmi a casa, nella mia originaria
linea temporale, al momento adatto.-
-Perché vuoi
farlo? Pensavo considerassi questa come la tua casa. Noi come la tua famiglia-
ribatte l'Uomo Ghiaccio, particolarmente turbato dalla notizia come tutti
quelli della vecchia guardia.
-Lo è, lo
siete. Lì non ho più nessuno, la mia famiglia non esiste più e chissà che
situazione troverò. Sento, però, di non poter perdere questo treno. Ho visto
mettersi in moto gli eventi che scateneranno la mia epoca... Se mi trattengo
oltre, rischio di interferire con la possibilità che lo sventiate almeno qui.
Sono un paradosso. Non posso ignorare di avere a che fare con mia nonna, mia
madre ancora in fasce... Per di più, sono arrivato a rendermi responsabile
della morte di Trevor. Mi capite?-
-Più o meno
sì. Ma questo non ci fa dispiacere meno all'idea che non ci rivedremo mai più.-
gli mette una mano sulla spalla Arcangelo.
-Non esiste il "mai più". Abbiamo visto i morti ridestarsi dalle loro
fosse, cosa vuoi che sia un viaggio nel tempo?-
Un sorriso
mesto si disegna sui volti di tutti gli X-Men presenti.
-Raccoglierò
le mie cose, passerò a salutare gli altri a Westchester e poi... addio.-
-Non possiamo organizzare almeno una festa d'addio? Non appena tornano Kurt e
Jean..?- propone Gambit, in vena di fare caciara per sdrammatizzare.
-Saluterai
Monet e... tua madre?- si premura Paige, pensando allo shock della sua ex
compagna di squadra.
-Non posso.
Meno scambi abbiamo, meglio è.-
-Non abbiamo altro tempo da perdere.- liquida tutti Nathaniel, accompagnando le
sue parole con un battito di mani.
-Si rende conto di quanto sia ridicolo in bocca al Signore di Altroquando,
vero?-
Il padre di
Mr. Fantastic risponde solo con un'occhiata di disapprovazione all'indirizzo di
Havok.
-Se avete notizie di Hyperstorm o Rachel Summers... faremo in modo di rientrare
in contatto.-
Senza aggiungere altro, armeggia con comandi invisibili sul suo avambraccio
sinistro. Un portale quadrato si disegna sotto i piedi di Richards e Bishop, si
solleva verso l'alto fino a farli scomparire.
Una
palazzina di Manhattan, qualche giorno più tardi, al tramonto.
Avrebbe
dovuto essere una normalissima irruzione in un bordello clandestino per
smantellare un giro di prostituzione minorile e lo è stata, almeno finché i
poliziotti non hanno udito un urlo atroce provenire da una delle stanze. Quando
vi entrano trovano un uomo nudo riverso sul letto in un lago di sangue.
Accucciata in un angolo c’è una ragazzina seminuda dai lunghi capelli neri e
gli occhi verdi sbarrati a fissare il vuoto.
La presenza
di una frusta a terra e di legacci ai piedi del letto è per l’ufficiale
comandante della squadra la prova evidente che l’uomo era un sadico che stava
per sfogarsi sulla ragazzina e che lei si è difesa.
Il punto è
come lo ha fatto: da ciascuno dei suoi polsi sono usciti due artigli in tutto
simili a quelli di un noto mutante.
Il
poliziotto esita solo un istante prima di chiamare la Centrale.
-Sono il
Sergente Ortega. Abbiamo un problema. Chiamate Codice Blu.-
Nel privè di
un locale esclusivo di Manhattan. In tarda serata.
Cause di
forza maggiore hanno messo in stand-by le questioni che stanno a cuore ai
membri di Linea X: Thanos e la sua armata di Badoon hanno tentato di invadere
il pianeta Terra e sono stati fermati solo grazie al coinvolgimento di tutti i
Vendicatori viventi. E innumerevoli vite sono state salvate grazie all'aiuto di
altrettanti supereroi ed eroi, X-Men compresi. Il mondo è salvo ancora una
volta e, per quanto siano restii a stare con le mani in mano, anche i paladini
del mondo mutante hanno voglia di festeggiare.
Inoltre, per un amico che se ne va, un altro ritorna all'ovile.
L’uomo chiamato Logan non è mai stato l'anima delle feste, a meno che questo
non si traduca in risse, per questo prova un sottile disagio in questa
situazione. Tutti vogliono sapere che cos'ha combinato con gli Alpha Flight
nelle ultime settimane e come stanno gli altri compagni già rientrati a
Westchester.
L’unica
risposta che ottengono è un borbottio. È chiaro che Wolverine non ha alcuna
voglia di parlarne.
-Ragazzi, io
vorrei approfittare di questa occasione in cui siamo tutti insieme e tranquilli
per... annunciare chiaramente che io e Warren ci stiamo frequentando da un
po'.- rivela improvvisamente Jean
-Oh, finalmente, era ora che decideste di venire allo scoperto.- commenta
Gambit.
-Immaginavo l'aveste capito da soli, nonostante le nostre... precauzioni.- replica
Warren.
-C'era davvero bisogno di nascondersi?-
-Beh… sono ancora fresca di separazione e... troppe persone potrebbero essere
ferite dal sapere che ho una nuova relazione con un altro compagno di squadra.-
si giustifica Jean senza riuscire a impedire che il suo sguardo mogio incontri
quello di Wolverine. -Ma ormai siamo abbastanza sicuri di fare sul serio, quindi
non ha senso fare finta di niente.-
-E Scott che
ne dice? - interviene a tradimento Logan.
-Non abbiamo ancora avuto modo di parlarne, come abbiamo faticato a trovare il
momento giusto con voi. - interviene con un assist Arcangelo -Abbiamo avuto un
periodo a dir poco convulso,no?-
-E non è ancora concluso- borbotta tra sé e sé Nightcrawler, udito solo dai
sensi superiori del canadese della comitiva.
-Allora un cin cin a Worthington e Grey!- suggerisce ancora Gambit.
-Ogni scusa è buona per un brindisi, eh?-
Havok e Husk si guardano durante il tintinnio dei calici. Gli occhi di lei sono
di una malinconia eloquente: Alex non ha approfittato dell'occasione per uscire
allo scoperto sulla loro relazione. Il suo silenzio e il suo sguardo distolto
la informano chiaramente che non ne è intenzionato su due piedi: non prende sul
serio la loro relazione o ha un pudore eccessivo sulla loro relativa differenza
d'età?
Tracannato in un solo sorso l'ennesimo bicchiere di champagne, Wolverine si
apparta col suo vecchio compagno di squadra Nightcrawler.
-Kurt, che cos'hai? Da quando vuoi farti prete non ti è più permesso divertirti?-
-Non hai saputo nulla della mia... amica?-
-No, sputa il rospo.-
Il tedesco racconta a grandi linee le traversie vissute nel suo cammino
spirituale e, soprattutto, con la scomparsa Diana Vickers.
-Immagini come la penso. Al diavolo la Chiesa, e vai a ritrovare la tua donna.-
-Non è così semplice. Già brancolavamo nel buio a incidente fresco, adesso dopo
Thanos le forze dell'ordine hanno ben altro a cui pensare. Tutti mi liquidano
dicendo che l'incidente aereo è stato causato dai Badoon...-
-... ma noi sappiamo che non è il loro modus operandi e che non può essere un
caso che la ragazza di un X-Man sia l'unica scomparsa di un intero equipaggio.-
-Contento che la pensi come me. Solo, non vorrei illudermi che stia bene a
causa di tutti i nostri precedenti. Ma ora dimmi… tu... come stai?-
-A meraviglia, perché non dovrei?-
Nightcrawler rinuncia subito a disquisire di problemi sentimentali con
Wolverine: è già molto che abbia potuto confidargli i suoi turbamenti. Il suo
intuito gli dice anche che Logan è turbato da qualcosa di più della delusione
per la sua cotta non corrisposta per Jean[4] ma anche
che non è il caso di forzarlo a parlarne. Lo farà quando sarà pronto.
-Fammi risistemare a Westchester e poi chiamami pure quando ricominci le
ricerche. Sono sicuro di non avere niente di più importante di questo da fare
nei prossimi giorni- assicura Logan, attirandosi gli strali del fato.
Sede di
Codice Blu, Brooklyn, New York City.
Il Tenente
Charlotte Jones, capo operativo di Codice Blu, si sta apprestando a lasciare
l’ufficio e già pregusta una serata casalinga con il figlio Timothy a cui
riesce a dedicare solo troppo poco tempo.
Lo squillo
del telefono la informa che i suoi programmi subiranno una modifica ancora
prima di rispondere.
I suoi
timori si rivelano fondati. Ascolta quello che le dice la voce dall’altra parte
ed alla fine commenta:
-Ha detto
artigli? Capisco. Arrivo subito.-
Deve
rovinare la serata anche al resto della sua squadra e non solo a loro. Dove ha
messo il numero di Warren Worthington?
Nel privè di un certo locale esclusivo di
Manhattan.
Quando Warren
riconosce il numero sul display del suo cellulare corruga la fronte, sicuro che
rappresenti un annuncio di guai in vista, e purtroppo ha ragione.
-Ciao,
Charlotte, cosa succede?-
Quando Charlotte
Jones finisce di parlare, il mutante alato si limita a rispondere:
-Arriviamo
subito.-
A Jean non
occorre la telepatia per capire che ci sono guai in vista: le basta uno sguardo
all’espressione sul volto del suo compagno.
-Ho la
sensazione che il Tenente Jones non ti abbia telefonato per una rimpatriata fra
ex amanti, sbaglio?- gli dice.
-Purtroppo
no.- ammette lui -Devo parlare con Wolverine. Per fortuna è qui, una
coincidenza fortunata una volta tanto.-
-Che c’è,
angioletto?- chiede il mutante canadese col suo solito tono burbero e
strafottente.
-Se ti
dicessi che la Polizia ha scovato una ragazzina che possiede artigli come i
tuoi..?-
Raramente
Arcangelo ha visto un’espressione simile sul volto di Wolverine: un misto di sorpresa,
sconcerto e… speranza.
-Voglio
vederla.- è la secca risposta.
In un luogo
segreto.
La donna
osserva il monitor davanti a lei, ascolta il resoconto dell’uomo sullo schermo
ed infine chiede:
-Sicuri che
sia X-23?-
<<Assolutamente, signora.>> risponde
l’uomo sullo schermo <<Il nostro
uomo ci ha fatto avere una foto: è lei senza alcun dubbio.>>
-Ed è
piantonata allo Stark Memorial?-.
<<Così mi è stato riferito.>>
La donna
riflette per qualche istante ed infine dice:
-Mandate
Kimura a prenderla. A qualunque costo.-
Howard A. Stark
Memorial Hospital, Ala Superumani.
L’infermiera
Christine Palmer guarda dalla finestrella dentro la stanza dove la ragazzina
portata dalla Polizia giace su un letto ancora in stato catatonico e scuote la
testa.
“Povera
ragazza, è così giovane.” pensa “Chissà chi è e quante ne avrà passate.”
La Polizia
non sapeva cosa fare con lei e l’ha portata qui sperando che sia possibile
aiutarla. A quanto pare, essere superumani non ti esime dall’avere superproblemi,
anzi.
Poco
distante, il Tenente Charlotte Jones sta parlando col Detective Quentin Chase
di Midtown Nord e l’Agente Speciale del F.B.S.A. Angela Del Toro.
-Che si sa
della nostra misteriosa minorenne artigliata?- chiede.
-Molto poco.-
ammette a malincuore Chase -È sicuramente minorenne ma dato che non parla, è
impossibile sapere qualcosa da lei. L’unico nome che abbiamo è quello che ci è
stato dato dal pappone che dirigeva il bordello dove l’hanno trovata: Laura…
Laura e basta.-
-Che tipo
è?-
-Il pappone?
Un ruffiano della peggior specie. La sola cosa che gli interessa sono i soldi
che può ricavare dalle ragazze. Dice di averla pescata per strada ed aver visto
delle potenzialità in lei. Potenzialità, capisci? Potrebbe avere l’età di mia
figlia. Ho dovuto trattenermi per non strozzarlo.-
-Ti capisco.
Mio figlio ha più o meno la stessa età. Voi non sapete dirci altro?- chiede
Charlotte all’Agente Del Toro.
-Abbiamo
inserito il suo DNA nel nostro database e stiamo aspettando una risposta.-
replica la donna di evidenti origini portoricane -Così ad occhio scommetterei
su una connessione con Wolverine.-
-Una figlia
o una sorella?- chiede Chase.
-E perché
no? Forse…-
Prima che
Angela Del Toro possa finire la frase, il corridoio piomba improvvisamente nel
buio.
-Ma che
succede?- esclama Christine Palmer.
I tre
poliziotti non perdono tempo a farsi domande ed estraggono le pistole dalle
fondine. Sanno bene cosa significa il blackout: guai, ed anche grossi, c’è da
giurarlo.
Seminterrato
dell’ospedale.
Non appena
le luci si sono spente, un paio di guardie di sicurezza sono scese a
controllare cosa sia successo.
-Credi che
sia un guasto, Chuck?-
-Non ne sono
affatto sicuro, Mick. Per la prima volta da settimane abbiamo una paziente
superumana e proprio stasera le luci si guastano? Non credo a questo tipo di
coincidenze.-
Improvvisamente
qualcosa… o forse qualcuno si muove davanti a loro.
-Ehi, hai visto? Cos’è?-
-Non so, non
riesco a vedere.-
La guardia
punta la sua torcia davanti a sé imitata dal suo collega. I due fasci di luce
illuminano una figura: quella di una giovane donna inguainata in una
calzamaglia aderente. I lineamenti rivelano un’origine asiatica e sul volto c’è
un’espressione crudele.
-Ferma dove
sei o sparo.-
La donna non
ascolta l’avvertimento e dalla cintura estrae due affilati coltelli.
-Toglietevi
dalla mia strada.- dice con voce calma.
Avanza e
dopo un attimo di perplessità le due guardie sparano.
Pochi
istanti dopo si odono le loro urla.
Reparto
Superumani.
Charlotte
Jones e Quentin Chase hanno sguainato le loro pistole pronti a fronteggiare
eventuali pericoli.
Dopo pochi
istanti sono entrate in funzione le luci di emergenza ma nessuno dei due si
sente rassicurato.
L’ufficiale
afroamericana chiama subito il resto di Codice Blu con l’auricolare.
-Rassitano,
Ruiz, Fielstein… mi ricevete.-
<<La linea è disturbata, Tenente. Che sta
succedendo?>> risponde il Sergente Julius “Cane Pazzo” Rassitano.
-Vorrei
saperlo anch’io e se prima avevo il sospetto che ci fossero guai in arrivo ora
ne sono sicura. Tenetevi pronti ad intervenire.-
<<Cos’ha detto, Tenente? Non riesco a sentirla.>>
La linea
cade di colpo.
-Rassitano,
mi senti? Rassitano..!-
Nessuna
risposta. La linea è decisamente interrotta. Per fortuna la sua è gente in
gamba, staranno già arrivando a dare una mano. Ma nel frattempo…
-Tutti
fuori, subito!- ordina, perentoria, Charlotte.
-Ma io…
comincia a dire Christine Palmer gettando un’occhiata nervosa verso la stanza
dove giace, sempre catatonica, la misteriosa ragazzina.
-Non
discuta, si muova!- intima il Detective Chase -Alla paziente ci pensiamo noi.-
Uno degli
ascensori del piano si apre e ne esce la stessa donna che era nel seminterrato.
Le lame che stringe nelle mani sono sporche di sangue.
-Datemi X-23
e nessuno si farà male.- afferma.
-X-23? Vuoi
dire la ragazza con gli artigli, forse?- ribatte l’Agente Del Toro -Niente da
fare. Ora molla quei coltelli ed arrenditi pacificamente.-
-Io vi avevo
avvertiti.-
Charlotte,
Angela e Chase sparano ma la donna non si ferma e i proiettili le rimbalzano
sul petto. Uno di essi colpisce di rimbalzo l’agente di origine portoricana
facendola cadere al suolo. Per fortuna è solo una ferita superficiale ma
sufficiente a farla svenire.
-Una fottuta
superumana!- esclama Charlotte.
-Sembri
sorpresa, Tenente. Strano, non è per fronteggiare quelli come me che è stato
creato il tuo reparto?-
E così sa
chi è lei. Sapeva cosa aspettarsi e sapeva anche dove avrebbe trovato il suo
bersaglio. Qualcuno deve averla informata. Charlotte non ha tempo di pensarci
perché la donna scaglia uno dei suoi coltelli contro Chase cogliendolo alla
spalla e poi con la mano libera afferra la poliziotta di colore sollevandola
dal pavimento senza sforzo.
-Vi avevo
avvertito di non interferire. Ora sarà peggio per te se non mi consegni X-23.-
-Vai a
farti…-
Una scarica
di proiettili si abbatte sulla schiena della superumana facendole perdere la
presa su Charlotte.
Cade a
terra, ma si rialza immediatamente e si volge verso gli uomini e la donna in
divisa appena entrati.
-Cosa
credevate di fare?- esclama con aria seccata.
Senza dire
altro si lancia contro di loro come una furia ignorando i proiettili che le
stanno sparando addosso freneticamente e li travolge come fossero birilli. Con
orrore Cane Pazzo Rassitano la vede spezzare il collo di un poliziotto e poi
dirigersi verso i suoi colleghi Margarita “Rigger” Ruiz e Daniel “Fuochi
Artificiali” Fielstein.
Se solo
avessero potuto usare le armi pesanti, ma era impensabile dentro un ospedale,
non che avrebbero probabilmente avuto miglior effetto. Rassitano non sta a
pensarci troppo e salta addosso alla
donna.
-Idiota!-
ribatte Kimura -Cosa credi di fare?-
Quel che il
Sergente di Codice Blu cerca di fare appare chiaro subito dopo, quando spinge
indietro il collo di Kimura con l’evidente intento di spezzarglielo ma le cose
non stanno andando come spera.
-Non è così
facile come speravi, eh?- lo canzona Kimura poi, come una bambina che si è
stancata di una bambola, gli afferra i polsi e lo scaglia oltre la sua testa
come se fosse senza peso facendolo finire
contro i suoi compagni.
-Consideratevi
fortunati che ho una missione da compiere e non ho il tempo di uccidervi
tutti.- afferma con un sogghigno.
Solo una porta la dividerebbe dal suo
obiettivo, se non ci fosse ancora un ultimo noioso ostacolo.
-Non fare un altro passo...- si erge a fatica Quentin Chase davanti alla stanza
di X-23, puntandole contro una pistola.
-Non avete ancora capito nulla di cosa può ferirmi o meno, vero?-
A passo sicuro, la donna si avvicina al detective, che spara a vuoto, e gli
prende la testa dalle orecchie, pronta a girargliela di scatto per spezzargli
il collo.
Una distrazione sembra salvare il
poliziotto: si ode un secco SNIKT.
-Non ti conviene fare un gesto di più,
cocca.-
La donna si volta di scatto al suono di
quella voce e si trova di fronte Wolverine con gli artigli sguainati.
-Ah, il famoso Logan.- esclama in
Giapponese -Non sono molto sorpresa di trovarti qui.-
-Chi sei?- le chiede Wolverine nella stessa
lingua -Ti manda la Mano?-
La donna scoppia a ridere, una risata cattiva, e replica:
-Non ho nulla a che fare con quella setta di
fanatici. Quanto al mio nome, puoi
chiamarmi Kimura.-
-Bene, Kimura.- replica Logan passando
all’Inglese -Non te lo ripeterò un’altra volta: lascia andare il poliziotto. Quanto
alla ragazza che cerchi è sotto la mia protezione e tu non la toccherai.-
-E sei davvero convinto di potermi fermare
da solo?-
-Non è da solo.-
A parlare è stato Arcangelo appena arrivato
ed affiancato da Gambit, Husk alla sua destra e Havok e l’Uomo Ghiaccio alla
sua sinistra.
-Gli X-Men! Devo tremare di paura?-
-Perché no?- ribatte Havok -Se non te ne
sei accorta, noi siamo sei e tu sei sola. Credi davvero di poterci sconfiggere
tutti?-
-Chiedimelo ancora dopo che ti avrò
squarciato la gola.- è l’arrogante risposta.
-Basta chiacchiere!- esclama Wolverine.
Balza addosso alla donna e la colpisce allo
stomaco, ma con suo sommo stupore i suoi artigli riescono solo a strapparle il
costume ed a graffiarle la pelle.
-Sorpresa!- esclama, divertita, Kimura.-Fammi
sfogare con quello che vorrei fare alla tua "ragazzina" e che non mi
lasciano fare..!-
Come se fosse diventata una piuma, la giapponese balza leggiadra sul canadese e
atterra sulle sue spalle. Prima che Wolverine possa capire cosa stia
succedendo, la donna si china da quella posizione, gli cinge le mani intorno al
collo e, improvvisamente, dimostra una forza sovraumana nello strappare la
testa verso l'alto, lacerando pelle, muscoli, trachea.
-Logan!!!- urla Husk, in preda all'orrore.
Il mutante artigliato crolla al pavimento con il capo quasi staccato dal resto
del corpo a cui è tenuto attaccato appena da un visibile moncone di colonna
vertebrale metallica. Nel giro di un secondo, Wolverine è in una pozza di
sangue, mentre rantola in asfissia.
-E lei non ha l'adaman...-
Kimura non può finire la frase perché è una raffica a piena potenza di plasma
la spazza via come un treno in corsa.
Nella stanza vicina qualcosa accade: la
ragazza che Kimura ha chiamato X-23 si muove mentre il suo sguardo si fa vigile
ed attento.
Balza a terra agilmente e si strappa di
dosso le flebo.
Arcangelo spicca il volo verso il suo
compagno di squadra e, con una tardiva prontezza di riflessi, si china su di
lui, ricongiunge i lembi lacerati delle sue parti del corpo e li sospinge l'uno
contro l'altro, per permettere al fattore rigenerante di fare il suo lavoro.
-Tranquillo, Logan, fra poco potrai respirare e vendicarti. Intanto ci pensiamo
noi a quella.-
Difatti, gli altri X-Men sono passati oltre la macabra scena per andare a
verificare, nel buio del corridoio, che fine abbia fatto Kimura. Gambit
illumina una sua carta di visibile energia cinetica, solo per avere la triste
conferma che la criminale si sta già rialzando e appare illesa:
-Odio quando topolone come te stanno dalla
parte dei cattivi... ma non ti chiederò perdono per questo.-
La carta viene lanciata in sua direzione e le esplode addosso, facendola
arretrare solo di un passo.
-Ma chi è, Terminator?
-Come la fermiamo?
-Alla mia classica maniera.- fa lo sbruffone l'Uomo Ghiaccio, investendola con
una raffica del suo potere anentropico, che attrae e immobilizza le molecole di
vapore acqueo atmosferico intorno a lei.
Come una novella Capitan America, Kimura è in un blocco di ghiaccio.
Per un secondo, prima che inizi a vibrare e
che delle crepe si disegnano in trasparenza.
-Ok, sta iniziando a rompere sul serio, e non parlo del ghiaccio. Se ci fosse
stata Jean, l'avrebbe stesa con un pensiero... - lamenta Bobby.
-Non possiamo sempre contare su di lei, Sara ha la priorità su qualsiasi
emergenza.- la difende il suo ex cognato.
-Sempre che 'sta tizia non sia invulnerabile anche agli attacchi telepatici.-
-Sempre che lo sia da tutti i fronti... - ragiona tra sé e sé Gambit, mentre il
ghiaccio va completamente in frantumi.
Quando tutti stanno di nuovo per attaccarla con tutto quello che hanno, la
super-donna sente un rumore alle sue spalle. Si volta e con un sorrisetto in
volto dice:
-Ben svegliata, X-23.-
-Kimura...- biascica Laura, nel suo camice da paziente, sulla soglia della sua
stanza.
Non è chiaro se il suo tono sia impaurito,
sorpreso o minaccioso.
Un secondo più tardi, sono l'una addosso all'altra.
-Fango, fango..!-
-C'è poco da scherzare, Remy.- ribatte Havok -Dobbiamo approfittare adesso
della distrazione e attaccarla con tutto quello che abbiamo-
-Sì, lo so, ma ascoltate la mia idea...-
Se potesse vederla ora Wolverine
riconoscerebbe nella ragazzina il cui unico altro nome conosciuto è Laura la
stessa furia che troppo spesso l’ha animato in passato, ma non ne è in grado:
il suo fattore rigenerante sta lavorando a più non posso per sanare le orribili
ferite infertigli ad una velocità un tempo impensabile.
X-23 usa i suoi artigli contro la sua
nemica. Un terzo le è spuntato tra le dita dei piedi ed usa anche quello
spietatamente. Il solo effetto che ottiene è di far cadere a terra la sua
avversaria senza danni apparenti se non al suo costume.
È l’occasione che gli X-Men stavano
aspettando. Arcangelo vola ad afferrare la ragazzina tirandola lontano prima
che lei possa reagire.
-Ora!- urla Havok, mentre si scatena
nuovamente a piena potenza, ormai sicuro di avere solo un effetto stordente sul
bersaglio. Traspare dal suo viso quanto sia liberatorio per lui non doversi
contenere, potersi liberare di quell'energia cosmica. Paige sente rinnovare
l'attrazione che prova per lui, poi scrolla la testa e si muove guardinga verso
la sua posizione concordata.
Un istante dopo, l'Uomo Ghiaccio attacca ancora con il suo potere, costruendo
dal nulla una prigione di ghiaccio che immobilizzi Kimura lasciandole scoperta
la testa. O meglio, che la immobilizzi il tempo necessario per compiere le ultime
mosse della strategia.
In forma adamantina, Husk si arrampica alle spalle del nuovo cubo di ghiaccio
e, sempre da dietro, si premura di divaricare la bocca di Kimura, tirandole i
capelli verso l'alto e spingendo la mandibola verso il basso.
Gambit ne approfitta per il colpo di grazia: con un gesto elegante, lancia una
pillola luminescente tra le fauci spalancate della giapponese.
Con un colpo secco, Husk le richiude la bocca, poi una sommessa esplosione fa crollare in
pezzi tutto.
Havok si precipita ad aiutare la sua ragazza a risollevarsi dal mare di schegge
di ghiaccio. Accanto a loro, un'esanime Kimura.
-Non
l'avremo uccisa così..?- si chiede la ragazza, visibilmente inorridita.
-Sarebbe il nostro giorno fortunato.- dice lapidario Wolverine, tornato sulla
scena senza riportare alcun segno dello sfregio subito pochi minuti prima, se
non il costume intriso di sangue raggrumato.
-Infatti. Se
non volete altri guai, dobbiamo farla contenere adeguatamente, prima che si
riprenda.- interviene X-23.
-È evidente.- dice Havok, inconsciamente infastidito che la ragazzina stia
dando disposizioni -Il F.B.S.A. ha celle di contenimento adeguate, voi
vegliatela mentre vado a sollecitare i federali.-
-Stanno arrivando.- annuncia Arcangelo, volando verso di loro -Mentre fermavate
quella furia, io ho portato via gli agenti feriti per farli curare. Ora stanno
arrivando i rinforzi.-
-No, le autorità... non so se posso...- cerca di trascinarsi via Laura, ma
viene bloccata dalla mano ferma di Logan sulla spalla.
-Dove credi di andare? Kimura ti ha chiamata X-23. Che significa? È un
codice identificativo di Arma X?-
-No... non Arma X...-
-Allora da dove vieni? Chi diavolo sei?- sono le legittime domande di Wolverine.
CONTINUA SU
X-MEN 40
Nel prossimo episodio: Dopo aver risolto la questione di X-23 in altra
sede, gli X-Men fanno la puntatina ai Caraibi che hanno dovuto rimandare da
tempo...
Note
Introduciamo qui X-23. In realtà è già apparsa sullo Speciale Gli Incredibili X-Men Next ma
questa può a buon diritto definirsi la sua prima apparizione cronologica. Val
la pena di ricordare che a creare X-23 sono stati Craig Kyle e Christopher Yost
nel cartone animato X-Men: Evolution.
La sua prima apparizione a fumetti è avvenuta nella miniserie NYX e precisamente sul n.3 ad opera di
Joe Quesada & Joshua Middleton.
Salutiamo nel contempo Alfiere che se e torna nel suo futuro distopico
nel tentativo non facile di ritrovare un equilibrio dopo le rivelazioni di
questo e del precedente episodio.
Thanos ha invaso la Terra nel crossover tra le serie dei Vendicatori che
si è dipanato su Vendicatori 99/100, Vendicatori Costa Ovest #37 e Avengers Icons #45. Anche gli X-Men hanno
fatto la loro parte su X-Men #39.
Come sempre, applausi e lodi a Carlo, fischi e insulti a Mickey…. O è il
contrario? -_^
Carlo & Mickey